domenica 3 luglio 2016

L'architettura di Pegmenjaba



Cresciuta in una sorta di isolamento culturale rispetto al resto del continente, la civiltà insediatasi nella Valle di Pegmenjaba, anche conosciuta come la Valle dei Funghi Giganti, ha sviluppato un'architettura alquanto differente dai modelli vigenti nelle regioni confinanti. Gli edifici innalzati dai Pegmenjabaroi presentano una grande varietà di forme, accomunate però da alcune caratteristiche strutturali comuni. Fusi con le mura che sembrano "spalmate" sul paesaggio, gli edifici sono interamente coperti di una particolare calce dall'aspetto calcareo, bianco grigiastra, che li riveste persino sui tetti. Tetti, cupole, guglie e pinnacoli, appaiono quindi come propaggini di questi edifici dalle strane forme, senza soluzione di continuità con le pareti: a differenza che altrove non sembrano essere conosciuti o praticati rivestimenti in paglia, tegole, piode o placche metalliche. Tra i tetti spuntano numerosi comignoli, a testimonianza della grande quantità di camini con i quali i Pegmenjabaroi tentano di contrastare il clima costantemente umido della loro valle. Sempre a causa dell'umidità, che tende a rendere fangosi i terreni tra una casa e l'altra, i Pegmenjabaroi hanno iniziato a edificare un reticolo di strade sopraelevate che collegassero i principali edifici delle loro città, e in particolare della capitale Adesi Nothar. 

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