venerdì 30 gennaio 2015

Veliaklord Heleron, la fortezza difesa dai venti



Veliaklord Heleron è la capitale della regione di Folklord, situata a sud-est di Duhjum. Unica città vera e propria in una terra di castelli arroccati sui monti e villaggi rurali adagiati sui fondovalle. La Fortezza del Falco (questo il significato del suo nome) è retta da un Consiglio dei Baroni.

I temuti Baroni guerrieri di Folklord dominano ognuno su uno dei diversi castelli sparsi nella regione, e soltanto in date prestabilite o in alcune occasioni speciali si riuniscono in consiglio a Veliaklord Heleron; mentre la città, per il resto dell'anno, viene amministrata da balivi alle dipendenze dei Baroni. In alcuni periodi storici la tentazione, da parte dei balivi, di liberarsi dal giogo del Baronato, ha rasentato pericolosamente la guerra civile, ma alla fine ha prevalso il solido rapporto di interdipendenza tra la città e i castelli, garantito da un equa suddivisione dei ruoli: in città risiede gran parte della popolazione produttiva, mentre la difesa del regno è affidata ai castelli, dove risiedono i cavalieri. 

Veliaklord Heleron è edificata su un impervio promontorio circondato da monti, vallate, burroni a strapiombo e imponenti formazioni rocciose modellate dai millenni. Oltre che dalla posizione strategica e dagli eserciti del Baronato, la sua difesa è rafforzata da un antico patto sancito con il Dio dell'aria, Foladar, il quale pose dei venti eterni ad asserragliare la regione (che prese appunto il nome di Folklord, ovvero Mura di vento).

Il borgo fortificato è suddiviso in tre cerchie di mura concentriche. Gran parte della popolazione risiede nella cerchia più bassa, che è anche la più vasta. La cerchia intermedia si snoda intorno alla strada che sale verso l'acropoli, e infine, nella cerchia più elevata, si trova la cittadella con il Palazzo del Baronato, la Casa dei Balivi e il grande tempio dedicato a Foladar. Gli edifici cittadini sono costruiti in pietra grigia, mentre tetti e guglie sono rivestiti in acciaio dall'aspetto argenteo e brillante. Lo stile architettonico rispecchia l'austerità e sobrietà del popolo che lo ha concepito, e uno dei pochi vezzi artistici sono le molte solenni sculture, sempre in pietra grigia, che ornano le facciate e le guglie degli edifici principali. 



mercoledì 7 gennaio 2015

Spade



Esistono numerose tipologie stilistiche e costruttive nella fabbricazione delle spade presso le diverse culture di Gaimat. A titolo illustrativo, abbiamo qui raccolto una gamma di undici armi provenienti da altrettante città del continente.

Da sinistra a destra:
  • Le spade forgiate a Lothriel sono tra le più precise e affilate. Si tratta generalmente di lunghe scimitarre o falcioni dalle linee eleganti, il più delle volte a tagliente singolo, rivestite interamente d'oro giallo e oro bianco. Sono impreziosite da decorazioni stilizzate d'ispirazione floreale.
  • Nella valle di Pegmenjaba sono diffuse spade leggere a forma di falcetto, con impugnatura in radica, guardia dorata e lama a doppio filo in acciaio o (per le armi più pregiate) in giada.
  • I Giganti Sandarion non dispongono di spade vere e proprie, ma alcune delle loro armi ne ricordano la tipologia nella forma e l'utilizzo, come quest'arma fabbricata da un guerriero di Tinevan. In questo caso, si tratta di elementi in osso  affilato, incastonati in una struttura di legno, con manica rivestita di strisce di cuoio colorato. In alternativa all'osso, è molto diffuso presso i Sandarion l'utilizzo dell'ossidiana.
  • I popoli del deserto del Sud (come le Amazzoni e i Noghardroi) si sono specializzati nella forgiatura di sciabole, molto maneggevoli per la cavalleria. Le lame, la cui forma richiama il crescente lunare, sono quasi sempre in ferro ma non mancano quelle in bronzo.
  • Sebbene possa apparire paradossale, uno dei materiali più pregiati nell'impero sotterraneo di Hagardtyh è il legno, vista la sua rarità. Mentre metalli preziosi e gemme vi si trovano in abbondanza, il legno è tenuto in massimo conto e pagato a caro prezzo. Tratto da alcune delle rare specie arboree in grado di crescere nell'oscurità delle grotte, o dalle radici delle foreste superficiali che si propagano nel sottosuolo, o ancora dai tronchi che vi finiscono portati dalle piogge. Per questo motivo, molte armi, ad Hagardtyh, sono realizzate proprio in legno. Le spade, come quella dell'immagine, hanno l'aspetto di remi intagliati. Robuste e pesanti, non sono concepite tanto per tagliare quanto per colpire e spezzare. 
  • Gli Gnomi Edimukku ritengono la metallurgia una pratica quasi sacra. I loro manufatti di rame sono oggetti unici e irripetibili, tanto che nei loro territori risulta praticamente impossibile trovare due spade identiche. Le loro fonti d'ispirazione per le lame sono, il più delle volte, le fiamme, le ali dei pipistrelli, gli alberi secchi. Un'altra abitudine degli Gnomi è quella di rivestire i manici in pelliccia. Le spade degli Edimukku sono piuttosto minute, più vicine a dei pugnali che a delle vere e proprie spade, in proporzione alle dimensioni dei piccoli guerrieri dalle orecchie a punta...
  • I fabbri di On-Ifar sono specializzati nella forgiatura di grandi flamberghe a due mani e spade da lato; dalla guardia molto raffinata ed elaborata (spesso decorata con sculture di fagiani, gatti o grifoni d'argento). Il peso e le dimensioni di queste armi condiziona anche lo stile di combattimento, piuttosto lento e solenne, dei guerrieri Onifaroi. 
  • Le spade dei Fhegòlnori (come questo gladio, proveniente dalla città di Dratmason) hanno forme, colori e materiali piuttosto variabili. I manici sono realizzati, generalmente, in legni pregiati, ma la vera abilità degli Uomini del Nord risiede sicuramente nell'intarsio delle lame con motivi ornamentali. Anche i pomoli sono generalmente modellati con particolari fogge naturalistiche, vegetali (pigne, ghiande, carciofi, bacche...) o animali della taiga. 
  • Le spade degli Uomini dell'Ovest (come quella nell'immagine, appartenente ad un soldato sandoveliano) sono dritte e affusolate, realizzate in ferro o acciaio e quasi sempre con elsa cruciforme. Le lame, a doppio filo, sono solo raramente decorate con incisioni, mentre è possibile che il metallo venga tinto con i colori del regno d'appartenenza. Un maggiore estro creativo viene consacrato alle decorazioni dell'elsa. Nelle spade dei nobili patrizi è possibile trovare else particolarmente preziose realizzate da gioiellieri, con bassorilievi in oro o argento e incastonatura di gemme. 
  • I Duharion sono una civiltà molto estesa e perciò piuttosto diversificata negli usi e costumi, che possono variare anche sensibilmente da città a città. Le spade forgiate nelle terre centrali continente (Duhjum, Folklord...) sono accomunate da una grande sobrietà e pragmatismo, che rispecchia appieno la natura di questi popoli. La qualità è sicuramente sacrificata in favore della quantità: le armerie di questi regni sono infatti le più produttive. I fabbri optano per materiali poco pregiati e limitano al minimo le decorazioni. Una maggiore raffinatezza si può riscontrare spostandosi verso oriente dove, le grandi città di frontiera, tendono a impreziosire i loro armamenti per accentuare la loro superiorità sui Barbari delle terre selvagge.
  • I Nani Gottilsi sono fabbri eccezionali, abilissimi nella lavorazione di ogni metallo e nella formazione di particolari leghe. Le loro armi sono ritenute tra le più robuste e meglio assemblate, essendo perciò anche tra le più durature. Le tipologie di spada sono piuttosto variabili, ma la più diffusa è sicuramente la daga, dalla lama corta e larga, a doppio filo. Mentre i Nani di Mason Gottbin tendono a produrre armi più geometriche e lineari (come la daga nell'immagine), quelli di Melim Hè preferiscono linee più curve. La daga delle guardie cittadine di Melim Hè si può considerare, infatti, un incrocio tra il gladio e la sciabola. 


martedì 6 gennaio 2015

Il palazzo imperiale di Hagardtyh



La dimora degli Imperatori del sottosuolo si trova nel cuore di un'immensa grotta, in un luogo imprecisato del continente. Stando ai racconti di Helewen, è possibile ipotizzare che la capitale non sia molto distante dalla città di Sigh Ruaran, se non addirittura trovarsi sotto la superficie di quel regno.
Il palazzo sorge su un'isola rocciosa circondata da un lago. Vi si accede da una serie di strade, scale e ponti sospesi scavati nella roccia, che come tentacoli si diramano dal centro alla periferia della grotta. Le imbarcazioni possono accedere al palazzo passando da alcuni ingressi scavati alla base dello scoglio, che immettono in un'ampia darsena e da questa alle segrete. 
La struttura del palazzo è divisa in un imponente mastio centrale e due alte torri laterali. Questi tre elementi maggiori dell'edificio sono tutti collegati a formazioni stalattitiche sulla volta della grotta, internamente cave, dalle quali, attraverso un sistema di scale e cunicoli, è possibile raggiungere altre grotte ai livelli superiori. Perciò, in caso di assedio, la fuga è resa possibile da tutte le direzioni: in orizzontale dal livello dei ponti, in verticale  dal basso delle segrete o dall'alto delle torri.
Tanta è la ricchezza del palazzo che le guglie, le cupole, e persino i pavimenti della corte e le scalinate d'accesso sono state interamente ricoperte d'oro colato; mentre le pareti del mastio e delle torri sono rivestite in rubini, pietre amaranto e ametiste, rendendo l'intero castello simile ad un'immensa gemma preziosa. I ponti e le mura sono stati lasciati, invece, nel loro aspetto grezzo: una roccia dai toni bruni e ruggine. 


lunedì 5 gennaio 2015

Videogame "Eselmir": ecco i primi screenshot



Con questo primo post del 2015 abbiamo deciso di farvi un regalo, rivelando due screenshot quasi definitivi dal videogame "Eselmir e i cinque doni magici" (Stelex Software). Saranno sicuramente necessari ancora alcuni mesi di lavoro per terminare questa avventura punta e clicca ambientata nell'universo dei Pirin, ma siamo felici di potervi dare un assaggio di come appariranno le schermate di gioco. 


L'avventura si svolgerà attraverso molte diverse città fantasy e paesaggi mozzafiato, un grandissimo numero di location interne ed esterne, e tutte caratterizzate da uno stile grafico originale e ricercato. Non ci siamo risparmiati! Le schermate saranno elegantemente incorniciate da due fasce dorate (una superiore ed una inferiore) decorate con lettere dell'alfabeto Pirin in bassorilievo. In quella superiore è incastonato un disco color avorio recante il titolo della saga, ai due lati del quale sarà possibile far comparire (semplicemente passandoci sopra con il mouse) la barra dell'inventario e alcuni menu speciali. 
Restate sintonizzati!