I prodi esploratori, scoprirono che il luogo era realmente disabitato. Sembrava che nulla di vivente vi potesse sussistere. L’unica eccezione, era costituita da un grande fiore, forse un giglio o fiordaliso, dai petali neri come la pece e dal fogliame giallo pagliericcio, che cresceva apparentemente rigoglioso al centro della corte...
Nei racconti fantasy siamo stati abituati a trovare ogni sorta di demone malvagio, orco o essere mostruoso, ma non capita spesso che il nemico più arduo da combattere, il vero "cattivo" di una storia, sia... un fiore! Infine, che si tratti di un fiore parlante, dotato di una psicologia complessa e tormentata, e che, come se non bastasse, sia in grado di controllare le vite e determinare il destino di così tante persone. In effetti quello di Zauthra potrebbe sembrare, ad alcuni, un potere illimitato. Ma forse non è così. Sembra esserci un modo per minare le fondamenta della sua forza. Ma per farlo potrebbe rivelarsi necessario mettere in gioco tutto quanto, sacrificare ogni certezza, preparandosi ad uno scontro epico destinato a cambiare per sempre la faccia del mondo. D'altra parte, questo sembra l'unico modo per liberare la terra di Gaimat dalla sua piaga più grande...
La storia di Zauthra è raccontata da pag. 331 a pag. 335 del romanzo "Le memorie di Helewen".
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