Vi erano due villaggi fortificati arroccati alle pendici dei monti, uno a Oriente e l’altro ad Occidente. Vidi che poco più in là, in centro al prato, infuriava una battaglia, e gli eserciti recavano i vessilli dei due villaggi...
La scena di battaglia, in apertura, ci mostra uno spaccato del cruento scontro al quale assistette Filo Cobalto poco dopo aver oltrepassato la soglia della misteriosa valle in cui si avventurò. Il castello orientale e quello occidentale dovevano essere delle fortezze relativamente popolose, per dispiegare in campo qualche centinaia (o forse poche migliaia) di armati. Si tratta di eserciti molto piccoli paragonandoli alle sterminate legioni di cui possono disporre città del calibro di Sandovelia, Noghard o NothronBin, ma, ciononostante, ben armati e addestrati, come se ne trovano molti, nel Gaimat, a scendere in campo per dirimere le controversie tra i Signori di feudi confinanti. Sono truppe in cui conta ancora molto il prestigio e la prodezza individuale, in cui i paladini vengono annunciati da araldi, e in cui gli armamenti sono realizzati, perlopiù, in base al gusto dei singoli cavalieri. Sarà possibile, perciò, riconoscervi una grande varietà di forme e stili, sia nelle armi che in elmi, scudi e corazze, così come nelle bardature e gualdrappe dei cavalli. I vessilli magenta e quelli arancio sono, perciò, uno dei pochi chiari segni d'appartenenza alle schiere, rispettivamente, di Gànarylis il Superbo e Yuyedo l'Onesto.
La scena di battaglia si trova a pag. 172 del romanzo "Le memorie di Helewen".
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