"... Ed Hairam sfregò su una parete del santuario in rovina la pietra azzurra avuta in dono dai Nani, e dall’architrave di pietra grigia cominciò a gocciolare copiosamente acqua pura e scintillante" (da "Le memorie di Helewen").
martedì 26 luglio 2016
giovedì 21 luglio 2016
Nataùidayn, l'eroe dai capelli blu
"Nataùidayn venne colpito da quattro frecce, e rimase esanime sul campo di battaglia, mentre ormai il restante del suo esercito si era ritirato, travolto dalle schiere nemiche" (da "Le memorie di Helewen").
giovedì 14 luglio 2016
Eselmir: una storia fatta di storie, in pieno stile "Pirin"
Introduttori della scrittura nel continente di Gaimat, i Pirin sono una civiltà molto colta, depositaria di tradizioni e conoscenze millenarie racchiuse nel numero impressionante di manoscritti che questo popolo semidivino conserva nella biblioteca di Lothriel. Non a caso, alcuni punti chiave nell'avventura del sacerdote Eselmir (il nostro eroe videoludico, che sarà protagonista dell'avventura punta e clicca "Eselmir e i cinque doni magici" firmata Stelex Software) saranno incentrati sulla ricerca di informazioni utili tra i preziosi volumi della biblioteca. In certi casi, la consultazione di questi libri rappresenterà la possibilità, per il giocatore, di scoprire nuove "storie nella storia" - una delle caratteristiche peculiari nella narrativa della saga.
domenica 3 luglio 2016
L'architettura di Pegmenjaba
Cresciuta in una sorta di isolamento culturale rispetto al resto del continente, la civiltà insediatasi nella Valle di Pegmenjaba, anche conosciuta come la Valle dei Funghi Giganti, ha sviluppato un'architettura alquanto differente dai modelli vigenti nelle regioni confinanti. Gli edifici innalzati dai Pegmenjabaroi presentano una grande varietà di forme, accomunate però da alcune caratteristiche strutturali comuni. Fusi con le mura che sembrano "spalmate" sul paesaggio, gli edifici sono interamente coperti di una particolare calce dall'aspetto calcareo, bianco grigiastra, che li riveste persino sui tetti. Tetti, cupole, guglie e pinnacoli, appaiono quindi come propaggini di questi edifici dalle strane forme, senza soluzione di continuità con le pareti: a differenza che altrove non sembrano essere conosciuti o praticati rivestimenti in paglia, tegole, piode o placche metalliche. Tra i tetti spuntano numerosi comignoli, a testimonianza della grande quantità di camini con i quali i Pegmenjabaroi tentano di contrastare il clima costantemente umido della loro valle. Sempre a causa dell'umidità, che tende a rendere fangosi i terreni tra una casa e l'altra, i Pegmenjabaroi hanno iniziato a edificare un reticolo di strade sopraelevate che collegassero i principali edifici delle loro città, e in particolare della capitale Adesi Nothar.
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