giovedì 1 maggio 2014

Artigianato e agricoltura nei regni degli Elfi



I reami di Bosco Elfico non hanno una produzione artigianale o agricola su vasta scala come accade in altri paesi di Gaimat. Gli Elfi non hanno il senso del commercio: producono quello che serve loro e le eventuali eccedenze preferiscono donarle ai forestieri, anche se con questi ultimi hanno pochi scambi. Per lo stesso motivo non acquistano praticamente nulla che venga prodotto all'esterno dei loro territori. Non è che gli Elfi disprezzino i prodotti stranieri, ma la loro indole li porta a non cercare l'aiuto degli altri. Al contrario, se ospitano qualcuno nelle loro contrade, dimostrano uno squisito senso dell'ospitalità, donando cibi e bevande squisite ed oggetti meravigliosi...
Come i Pirin, gli Asi non battono moneta, e la loro potrebbe essere definita un'economia di tipo famigliare, in cui ogni villaggio è assimilabile ad un nucleo domestico. Una sorta di commercio avviene però tra villaggio e villaggio, nel senso che ogni qual volta un Elfo decide di visitare un altro villaggio porta sempre con sé molte mercanzie da donare là dove è diretto; e allo stesso modo torna sempre a casa portando con sé i doni e le specialità del paese che ha visitato. 
Gli Elfi non praticano la pastorizia, poiché sono contrari alla detenzione di animali in cattività, ma il loro rapporto amichevole con ogni specie vivente fa sì che spesso attingano nutrimento (latte, miele, uova...) dagli animali selvatici i quali si lasciano avvicinare senza paura dal piccolo popolo di Asur. 
Al contrario, molto sviluppata è l'agricoltura. Celebri in tutto il continente sono gli ortaggi smisurati e oltremodo gustosi coltivati con cure amorevoli dagli Elfi. Quasi leggendari sono gli ortaggi coltivati per il re di Asphodelo in una rigogliosa vallata dai dolci terrazzamenti, chiamata orto di Kalembris. Si dice che vi nascano zucchine grosse come canoe e pomodori grandi come cesti!
Per quanto riguarda l'artigianato, gli Elfi sono soprattuto versati nella gioielleria e nella fabbricazione di tinture per stoffe, oltre che nello scolpire il legno (con strumenti d'osso o pietra levigati e affilati con estrema cura) per realizzare raffinati elementi architettonici. 



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