"Nel frattempo, suo figlio era divenuto un abile dragoniere, stimato e acclamato in tutta la regione. Oltre a ciò, era bello come un Immortale, e tutte le ragazze del borgo cercavano di attirare la sua attenzione".
La storia del figlio del principe Gànarylis il Superbo, dimostra che l'arte dei dragonieri (cavalieri di draghi) non è diffusa soltanto nella città di Noghard. Si pensa, tuttavia, che soltanto a Noghard questa antichissima pratica abbia assunto il ruolo di una vera e propria corporazione. Nel resto del continente, i dragonieri appaiono come eroi solitari, talvolta erranti, che prestano le loro capacità a singoli Signori o si mettono in viaggio per accrescere la loro fama attraverso imprese cavalleresche.
Il figlio di Gànarylis, probabilmente, non lasciò mai la valle dei due borghi, dov'era nato e cresciuto. Nelle cronache, viene ricordato soprattutto per la missione segreta che gli venne affidata dal padre, al fine di recuperare, con l'inganno, il magico parrocchetto diah dal borgo orientale.
La sua storia è narrata da pag. 175 a pag. 176 del romanzo "Le memorie di Helewen".
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