Una bella novità per gli appassionati: sei fantastici sfondi per smartphone ispirati all'universo della saga! Scarica qui sotto lo sfondo che preferisci:
sabato 14 marzo 2015
venerdì 13 marzo 2015
L'abbigliamento delle Amazzoni
Le Welahirin del deserto meridionale hanno un abbigliamento piuttosto uniforme e codificato in base alle tradizioni della gerarchia militare. Questo permette alle diverse tribù nomadi di Amazzoni di riconoscere immediatamente l'appartenenza di una guerriera e il suo grado. La tintura in assoluto più utilizzata per i mantelli nei territori di Faieron e Halriel è il rosso cremisi, mentre le regine si distinguono dalle loro compagne indossando il verde. Sull'isola di Borhèa sono diffuse invece stoffe blu scuro, viola e rosa pallido.
Dagli abiti neri si riconoscono, infine, le giovani Amazzoni che non abbiano ancora ricevuto l'iniziazione del deserto per diventare guerriere a tutti gli effetti.
Dagli abiti neri si riconoscono, infine, le giovani Amazzoni che non abbiano ancora ricevuto l'iniziazione del deserto per diventare guerriere a tutti gli effetti.
L'unico tipo di armatura utilizzato dalle guerriere Welahirin è un caratteristico corpetto di cuoio, talvolta rinforzato con sottili placche di ferro, spesso riccamente decorato da inserti dorati (o argentati presso le Amazzoni di Borhèa). Dai simboli sul corpetto è possibile identificare la tribù di appartenenza di una guerriera.
Sotto il corpetto, quasi tutte le Welahirin indossano leggere camicie di lino o seta bianca dalle maniche ampie e ariose, strette con dei lacci sopra i polsi per non impedire i movimenti durante il combattimento. Della stessa foggia i pantaloni, anch'essi allacciati sopra le caviglie per non impigliarsi durante la corsa o la cavalcata.
mercoledì 11 marzo 2015
Rirhos, il frammento magico e la scomposizione del melone
Vi proponiamo oggi un inedito wallpaper di cui vi mostriamo, step by step, le diverse fasi di lavorazione, dallo schizzo al rendering finale. Il soggetto è ispirato all'episodio descritto a pag. 357 del romanzo "Le memorie di Helewen", in cui Rirhos provoca la magica scomposizione di un melone.
sabato 7 marzo 2015
I Giganti di Oeworl
Tra le culture Sandarion che popolano i territori nordorientali del continente, una delle più rilevanti è quella stanziata a Oeworl, sulle pescose rive del lungo fiordo Jum-teu-Sandoandhy (Strada verso il Grande Freddo), anche noto dai locali come Minèh Hèrodi (il Piccolo Mare).
A differenza dei Giganti di Tinevan, grandi costruttori che hanno edificato la loro città dalle mura megalitiche tra le steppe, le genti di Oeworl hanno optato per una diversa strategia urbanistica, basata sullo scavo di canyon artificiali tra i promontori dalle pareti a strapiombo lambiti dal fiordo. È probabile che questa tipologia costruttiva sia stata suggerita ai Sandarion dalla volontà di convertire in centro urbano una più antica cava, e in seguito adottata per estendere la città con nuove diramazioni. Gli scavi sono stati effettuati perlopiù grazie all'impiego di possenti picconi in pietra lavica che solo i Giganti sono in grado di maneggiare dato il peso colossale sia delle punte che dei manici (ricavati in genere dai tronchi di giovani alberi).
Alcuni edifici, tuttavia, come la grande arena dei combattenti che dà il nome al regno, emergono dalla terra. Si ritiene infatti che si tratti di monumenti preesistenti allo scavo dei canyon, la cui erezione si deve probabilmente alla cultura di Tinevan primitiva o ad altre tribù di Giganti sopraggiunte dalle terre selvagge in tempi remoti.
A differenza dei Giganti di Tinevan, grandi costruttori che hanno edificato la loro città dalle mura megalitiche tra le steppe, le genti di Oeworl hanno optato per una diversa strategia urbanistica, basata sullo scavo di canyon artificiali tra i promontori dalle pareti a strapiombo lambiti dal fiordo. È probabile che questa tipologia costruttiva sia stata suggerita ai Sandarion dalla volontà di convertire in centro urbano una più antica cava, e in seguito adottata per estendere la città con nuove diramazioni. Gli scavi sono stati effettuati perlopiù grazie all'impiego di possenti picconi in pietra lavica che solo i Giganti sono in grado di maneggiare dato il peso colossale sia delle punte che dei manici (ricavati in genere dai tronchi di giovani alberi).
Alcuni edifici, tuttavia, come la grande arena dei combattenti che dà il nome al regno, emergono dalla terra. Si ritiene infatti che si tratti di monumenti preesistenti allo scavo dei canyon, la cui erezione si deve probabilmente alla cultura di Tinevan primitiva o ad altre tribù di Giganti sopraggiunte dalle terre selvagge in tempi remoti.
mercoledì 4 marzo 2015
Una fantastica locandina del videogame
Cari lettori e appassionati dell'universo Pirin, oggi vi presentiamo una nuova fantastica locandina formato A3 con un intrigante primo piano del protagonista del videogame "Eselmir e i cinque doni magici", in corso di sviluppo da parte della software house svizzera Stelex Software in collaborazione con Sebastiano B. Brocchi, autore della saga.
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