Veliaklord Heleron è la capitale della regione di Folklord, situata a sud-est di Duhjum. Unica città vera e propria in una terra di castelli arroccati sui monti e villaggi rurali adagiati sui fondovalle. La Fortezza del Falco (questo il significato del suo nome) è retta da un Consiglio dei Baroni.
I temuti Baroni guerrieri di Folklord dominano ognuno su uno dei diversi castelli sparsi nella regione, e soltanto in date prestabilite o in alcune occasioni speciali si riuniscono in consiglio a Veliaklord Heleron; mentre la città, per il resto dell'anno, viene amministrata da balivi alle dipendenze dei Baroni. In alcuni periodi storici la tentazione, da parte dei balivi, di liberarsi dal giogo del Baronato, ha rasentato pericolosamente la guerra civile, ma alla fine ha prevalso il solido rapporto di interdipendenza tra la città e i castelli, garantito da un equa suddivisione dei ruoli: in città risiede gran parte della popolazione produttiva, mentre la difesa del regno è affidata ai castelli, dove risiedono i cavalieri.
Veliaklord Heleron è edificata su un impervio promontorio circondato da monti, vallate, burroni a strapiombo e imponenti formazioni rocciose modellate dai millenni. Oltre che dalla posizione strategica e dagli eserciti del Baronato, la sua difesa è rafforzata da un antico patto sancito con il Dio dell'aria, Foladar, il quale pose dei venti eterni ad asserragliare la regione (che prese appunto il nome di Folklord, ovvero Mura di vento).
Il borgo fortificato è suddiviso in tre cerchie di mura concentriche. Gran parte della popolazione risiede nella cerchia più bassa, che è anche la più vasta. La cerchia intermedia si snoda intorno alla strada che sale verso l'acropoli, e infine, nella cerchia più elevata, si trova la cittadella con il Palazzo del Baronato, la Casa dei Balivi e il grande tempio dedicato a Foladar. Gli edifici cittadini sono costruiti in pietra grigia, mentre tetti e guglie sono rivestiti in acciaio dall'aspetto argenteo e brillante. Lo stile architettonico rispecchia l'austerità e sobrietà del popolo che lo ha concepito, e uno dei pochi vezzi artistici sono le molte solenni sculture, sempre in pietra grigia, che ornano le facciate e le guglie degli edifici principali.