Nessun regno del Gaimat ha mai raggiunto un'estensione simile a quella dell'Impero Sandoveliano all'epoca del suo massimo splendore. I confini imperiali indicati in questa mappa sono soltanto indicativi e si riferiscono appunto alla massima estensione raggiunta durante la Settima Era; ma in realtà si tratta di frontiere instabili, altalenanti, mutate nei secoli in base alle conquiste militari, alle vittorie e alle sconfitte, all'acquisizione o la cessione di feudi. Appunto un sistema feudale costituisce la base di questa entità politica che rimane frazionata in diversi regni e possedimenti retti da re, principi e vassalli dell'Imperatore. Pur mantenendo una buona autonomia amministrativa in diversi ambiti, i sovrani vassalli del re di Sandovelia devono ciononostante sottostare a leggi, normative e tasse imposte dalla capitale. Quest'ultimo è forse uno degli aspetti più positivi del dominio sandoveliano: le tasse stabilite dall'Impero hanno permesso di uniformare una situazione fiscale che, in precedenza, si adattava alla volontà dei singoli signorotti. Lo stesso discorso vale per il valore delle merci. Inoltre, i popolosi territori dell'Arionvallis erano diventati un vero e proprio labirinto di dogane e città stato che coniavano ognuna la propria valuta.
Il potere del casato dell'Unicorno ha inoltre riunito gli eserciti dei diversi regni in un unico grande esercito imperiale, che alle usanze cavalleresche ha sostituito un modello militare il cui fiore all'occhiello sono le organizzate legioni di fanteria...