La civiltà dei Gottilsi è stata tra le prime a forgiare armature in metallo. Nel corso dei millenni, perciò, i Nani hanno avuto modo di sviluppare e sperimentare i più diversi tipi di corazze, diverse nelle fogge, nei materiali e nell'efficacia sul campo di battaglia. La loro metallurgia, tra le più evolute del continente, ha influenzato anche diversi popoli confinanti, i quali hanno tratto diverse ispirazioni proprio dall'inventiva dei Gottilsi.
A titolo illustrativo, l'immagine (in apertura) ci mostra tre esempi di armature utilizzate dai Nani nella Settima Era.
A sinistra, vediamo una guardia reale della città di Melim Hè. Non vi è una vera e propria corazza, bensì una cotta in maglia di ferro (nella cui fabbricazione il reame ha pochi rivali) rivestita da una sopravveste in tessuto detta anche cotta d'arme, un piccolo pettorale protettivo, uno spallaccio munito di lame difensive sulla spalla destra. Il lato sinistro è coperto da un ampio scudo di forma quadrata, con un umbone al centro.
In centro, ecco un soldato dell'esercito di Mason Gottbin, avvolto da una più robusta armatura composta di corazza, spallacci e fiancali. Lo scudo è più stretto e alto, privo di umbone. A differenza dei soldati di Melim Hè, sicuramente più agili nei movimenti, quelli di Mason Gottbin, armati in modo più pesante, sono abituati a combattere in formazioni serrate.
Nel caso del guerriero di Dratmason, a destra, notiamo l'assenza di fiancali (per favorire il movimento delle gambe), e la presenza di un'egida in scaglie di cuoio a coprire petto e spalle, più leggera di spallacci in acciaio. Questo si deve alla diversa natura delle battaglie combattute a Dratmason: il territorio più vasto e pianeggiante rende necessari spostamenti più rapidi di quanto sia possibile nelle valli e i terreni montuosi di Mason Gottbin.
Nessun commento:
Posta un commento