Il piccolo reame di On-Ifar ha una storia molto antica e gloriosa, che ben si riflette nel gioiello indiscusso della sua urbanistica: la città della cascata, sede del potere regale.
Il grande fiume Hèyttàl, che nasce dal lago Mystir di Lothriel, trae il suo nome (traducibile come "Acqua che salta") proprio dai numerosi balzi che compie per scendere dalle alte montagne fino al mare meridionale. La cascata di maggiore ampiezza è quella prodotta da uno degli emissari dell'Hèyttàl, ed è chiamata Cascata dei Grifoni.
Il nome deriva dal fatto che, fino alla Seconda Era, gli scogli che affioravano qua e là tra le acque della cascata erano popolate da una ragguardevole colonia di questi animali, i quali nidificavano in quel luogo così impervio certi che i loro cuccioli fossero al sicuro. Le rocce della cascata, tuttavia, interessavano anche agli Uomini, per un altro motivo. Scoprirono che il greto del fiume era letteralmente costellato di gemme preziose. Per diversi secoli cercarono il modo di allontanare i grifoni dalla cascata, ma si trattava di una battaglia impari. Quegli animali erano dotati di una forza straordinaria, e avevano il vantaggio di occupare una posizione a dir poco strategica. Gli Uomini stavano per rinunciare, sennonché, uno di loro, ricordato come Biapehkalesti l'Avveduto, propose di addomesticare i grifoni. L'impresa fu naturalmente ardua, ma Biapehkalesti ci riuscì grazie ad una virtù potente: la pazienza. Gli abitanti di On-Ifar fecero dei grifoni le loro cavalcature, come quelli di Noghard avevano fatto con i dragoni. Il connubio dei primi, purtroppo, non fu durevole né fortunato come quello dei secondi: dopo i primi secoli della Terza Era, i grifoni di On-Ifar cominciarono a morire per cause sconosciute. Addolorati e sconvolti per aver perso quelle cavalcature straordinarie che erano ormai diventate il loro vanto e la loro gloria, gli Onifaroi decisero di chiederne il motivo agli Dei e ottennero da un oracolo la seguente spiegazione: la vita dei grifoni era strettamente connessa alle gemme che si trovano nelle acque del fiume: esse facevano sì che i grifoni potessero bere quell'acqua. Depredando il fiume dal suo tesoro, gli Onifaroi si erano certo arricchiti oltremisura, ma avevano causato, contemporaneamente, la fine dei grifoni. Ormai era troppo tardi, a nulla sarebbe valso rigettare le gemme nel fiume: la razza dei grifoni aveva lasciato per sempre quei luoghi.
Con la ricchezza accumulata in anni passati a setacciare il fiume rinvenendone in grande quantità gemme dalla bellezza incomparabile, gli Onifaroi avevano quantomeno ottenuto i mezzi per edificare una città che competesse con le più belle del mondo. Decisero di costruirla proprio alla sorgente della loro ricchezza: sul ciglio della Cascata dei Grifoni. Una rocca imprendibile, dalle cupole e i tetti color viola, che domina un panorama vastissimo, e che divenne capitale di un reame tra i più civili e raffinati...
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