Già il mese scorso il sito svizzero di videogiochi thejoypad.ch aveva rivelato in anteprima (vedi link) uno degli artwork realizzati per il videogame ispirato alla saga dei Pirin, "Eselmir e i cinque doni magici". Si tratta di una delle sculture che faranno parte dei decori, e rappresenta un antico maestro d'arti marziali. Infatti, essa si trova all'ingresso di una sala d'addestramento. Anche se è stato detto in più di un'occasione, vorrei ribadire che "Eselmir" sarà tutto fuorché un gioco votato al combattimento: i giocatori dovranno, quasi sempre, usare la testa anziché le armi. Ciononostante, si è voluto dare uno spaccato abbastanza diversificato della società Pirin e di altri popoli fantasy che fanno parte della saga, e uno degli aspetti presi in esame è appunto quello dei guerrieri. Ci sarà anche una sorta di immersione nella filosofia di questi popoli e nel loro modo di concepire i diversi aspetti della vita, tra cui quello della guerra. I Pirin sono un popolo pacifico, eppure hanno sviluppato delle arti marziali raffinate, per difesa e per soccorso più che per offesa. Se nel primo romanzo della saga non si entra ancora nel merito di queste tecniche in modo molto approfondito, il videogame ci permetterà di conoscerle meglio, dalla bocca del maestro d'armi che insegnerà a Eselmir i principali valori di un combattente Pirin.
Tornando al nostro artwork, la scultura, come detto, è l'effigie di un maestro del passato, il che doveva rispecchiarsi anche nel suo aspetto. Volevo perciò che la foggia degli abiti, i lineamenti, l'acconciatura, persino la postura, rivelassero una diversità storica rispetto ai Pirin dell'epoca in cui si muove il protagonista. Dovevo tenere conto del fatto che i Pirin sono sì attaccati alle loro tradizioni ma anche e soprattutto degli innovatori. Ora, anche in altri disegni che si riferiscono all'antichità dei Pirin (per esempio il ritratto dei capostipiti) ho utilizzato uno stile più sobrio, ascetico, che rispecchiasse lo stile di vita dei primi abitatori di Lothriel. L'abito del maestro d'armi rappresentato nella scultura è quindi molto più semplice, direi quasi monastico, rispetto a quelli indossati dai contemporanei di Eselmir. Si noterà ad esempio la mancanza di gioielli o l'arma impugnata dal maestro: non una spada ma una semplice verga tubolare. La postura delle mani del maestro è un altro elemento rivelatore: la destra, che impugna l'arma, è abbassata, mentre la sinistra indica il cuore, come a dire che il combattente addestrato nelle arti marziali dei Pirin dovrà sempre anteporre agli istinti bellici un cuore distaccato e distante dalle passioni più vili.
Per quanto riguarda la colorazione del disegno, volevo ottenere un effetto metallico, e ho quindi optato per colori caldi che richiamano il rame o il bronzo, segno della maestria dei fabbri di Lothriel, tra i più abili nella forgiatura di oggetti artistici finemente lavorati...
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