"Dai due fratelli, Rirhos venne anche a sapere che Kinnut apparteneva ad una tribù chiamata dei Kramedithi, che portava un ciondolo con serpi e cornacchie"...
L'indomabile, fiera e gelida Kinnut è uno dei personaggi più ammalianti che compaiono nel diario di Rirhos la guaritrice. Attraverso il suo modo di essere, il suo carattere, otteniamo, di fatto, uno spaccato sulla natura aspra e selvaggia del suo popolo. In realtà, sappiamo poco dei popoli barbari che periodicamente imperversano sui confini orientali del Gaimat con le loro razzie e i loro tentativi di espansione militare.
L'aspetto e l'abbigliamento di Kinnut rispecchiano quello di molte tribù. I barbari, infatti, non lavorano stoffe e tessuti, e realizzano i loro abiti utilizzando perlopiù pellicce di animali, cuoio conciato e non conciato. Anche le loro tecniche metallurgiche sono molto rudimentali, perciò le loro armi (quando non sono rubate ai nemici), hanno un aspetto rozzo, ottenuto in genere attraverso la battitura a freddo e non la fusione del metallo; oppure sono realizzate in osso, selce e legno. Sebbene il clima delle terre selvagge sia spesso molto rigido, i barbari, spesso, lasciano scoperte delle parti del loro corpo, per mostrare cicatrici e tatuaggi che li rendano più temibili in battaglia. In certi casi, come possiamo vedere anche in questo ritratto di Kinnut, i barbari usano cucire zanne o artigli di animali sui guanti, sopra le nocche, per poter ferire l'avversario, graffiandolo, in caso vengano disarmati.
La storia di Kinnut è raccontata da pag. 322 a pag. 353 del romanzo "Le memorie di Helewen".
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