Secondo una consolidata tradizione, i nomi di persona, nel Gaimat, vengono scelti dai genitori prima della nascita di un figlio, o in occasione della nascita. Spesso, il nome scelto trae ispirazione da un sogno dei genitori, da eventi speciali che hanno caratterizzato la concezione, la gravidanza o il parto, o da particolari caratteristiche fisiche del neonato. Vi è, inoltre, tutta una serie di nomi beneauguranti, o legati a profezie che riguardano il destino del nascituro. Per i trovatelli, si utilizzano spesso dei nomi che descrivono il luogo in cui il bambino è stato trovato dai genitori adottivi. L'usanza di dare a un figlio il nome di un parente è pressoché sconosciuta. Va detto che i cognomi non esistono, ma al massimo, presso alcuni popoli, vengono identificati dei casati o lignaggi dal nome di un antenato, di un luogo di provenienza oppure di un simbolo araldico.
Nel noth di Lothriel, non esistono nomi "maschili" e "femminili". Perciò, se il sesso della persona di cui si sta parlando non è chiarito dal contesto della frase, vengono, in genere, utilizzati degli epiteti o titoli che possano aiutare a identificarlo. Tra questi, i più diffusi sono Ar (signore, messere) e Ah (signora, dama).
Siccome ogni nome ha un significato (che può corrispondere anche ad una frase intera) per non avere nomi troppo lunghi, la lingua dei Pirin fa spesso ricorso ad abbreviazioni e contrazioni.
Un'altra usanza molto diffusa soprattutto nell'ambito nobiliare (per riferirsi a re o governanti) o religioso (per riferirsi agli Dei), è quella di utilizzare degli epiteti, codificati dalla tradizione. Questo spiega la presenza, in rari casi, di discordanze nei nomi di sovrani o divinità. Uno stesso re o Dio potrebbe comparire con nomi diversi nelle cronache, a dipendenza dell'epoca o della regione geografica.
Osserviamo ora più da vicino l'origine di alcuni nomi di persona presenti nelle cronache del Gaimat...
Bahùsebòlon: compare come nome di un Sandar, incontrato da re Osondel. Deriva dalle parole bahùse (barba) e bòlon (folto, denso, fitto), perciò "Folta barba". Trattandosi di una caratteristica fisica, il nome potrebbe essere, in realtà, un soprannome o appellativo ricevuto dal Gigante in età adulta.
Ladin: nome di un Dio. Compare anche nella variante più antica Latnidin. Si tratta, in entrambi i casi, di contrazioni di Latnidinvaemat, derivante da lat (superficie) ni (e) dinvaemat (sottosuolo), ovvero "Superficie e sottosuolo", nome attribuito alla divinità che ha potere di mostrare e nascondere, rendere visibile e invisibile, rivelare o tacere.
Ridearus: compare come nome di uno dei più valorosi soldati dell'esercito di Nothron Bin. Il nome deriva verosimilmente dalle parole ridea (paese, stato, terra, contrada) e aruss (ossatura, scheletro). Il nome, traducibile come "Scheletro del paese", non si riferisce a una caratteristica fisica, ma allude piuttosto all'eroismo di colui che con le sue gesta sarebbe diventato l'ossatura, cioè il sostegno, del suo Paese. Si tratta, perciò, con ogni probabilità, di un nome profetico, legato ad un sogno o una profezia rivelata alla nascita del bambino.
Osserviamo ora più da vicino l'origine di alcuni nomi di persona presenti nelle cronache del Gaimat...
Bahùsebòlon: compare come nome di un Sandar, incontrato da re Osondel. Deriva dalle parole bahùse (barba) e bòlon (folto, denso, fitto), perciò "Folta barba". Trattandosi di una caratteristica fisica, il nome potrebbe essere, in realtà, un soprannome o appellativo ricevuto dal Gigante in età adulta.
Ladin: nome di un Dio. Compare anche nella variante più antica Latnidin. Si tratta, in entrambi i casi, di contrazioni di Latnidinvaemat, derivante da lat (superficie) ni (e) dinvaemat (sottosuolo), ovvero "Superficie e sottosuolo", nome attribuito alla divinità che ha potere di mostrare e nascondere, rendere visibile e invisibile, rivelare o tacere.
Ridearus: compare come nome di uno dei più valorosi soldati dell'esercito di Nothron Bin. Il nome deriva verosimilmente dalle parole ridea (paese, stato, terra, contrada) e aruss (ossatura, scheletro). Il nome, traducibile come "Scheletro del paese", non si riferisce a una caratteristica fisica, ma allude piuttosto all'eroismo di colui che con le sue gesta sarebbe diventato l'ossatura, cioè il sostegno, del suo Paese. Si tratta, perciò, con ogni probabilità, di un nome profetico, legato ad un sogno o una profezia rivelata alla nascita del bambino.
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