In base alla descrizione fornita da Hairam, il boia del Castello di Cipressi sembrerebbe tradire una provenienza dai regni desertici del sud. L'arco in corna di gazzella, ad esempio, è utilizzato soprattutto dalle Amazzoni e dagli Uomini del Sud, così come il tipo di abbigliamento potrebbe richiamare le tradizioni di quelle popolazioni o, al massimo, degli Uomini di Noghard. È possibile dunque che il boia fosse uno schiavo forestiero, ma non è da escludere che la sua livrea fosse imposta dalle Signore del Castello. che potrebbero averla ereditata da parenti lontani o acquistata da mercanti stranieri. È nota, infatti, la predilezione che gli abitanti di Bin Pantidari dimostrano nei confronti di tutto ciò che è esotico e appariscente, il che potrebbe estendersi all'abbigliamento della servitù.
Un discorso a parte lo merita, invece, la punta di freccia destinata all'esecuzione. La raffinatezza della sua lavorazione e l'aspetto argenteo potrebbero indicare il vicino regno montano di On-Ifar come luogo di forgiatura.
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