Le cronache e i miti del continente di Gaimat parlano a più riprese di due ancestrali dragoni o Leviatani (traduciamo così il termine Pirin "Purharnohi"), guardiani della sacra montagna Adhìrshagg prima che gli Dei vi si insediassero. Sappiamo che uno di questi era bianco e l'altro era nero, definiti anche "il fulgente" e "l'oscuro". Alcuni ritengono che questi esseri personificassero il bene e il male, ma la loro vera origine e il loro ruolo sono piuttosto enigmatici, perdendosi in epoche remote e troppo nebulose per essere ricordate. Gli affreschi e le miniature che li raffigurano li dipingono come esseri colossali, dei rettili alati con sette teste di cobra e corpi simili a grosse lucertole. La loro nascita è ignota: i teologi ritengono impossibile che essi fossero preesistenti a Inkahal, perciò credono che i Leviatani possano essere una delle prime creazioni del Dio supremo. I due Purharnohi vengono anche descritti come esseri molto sapienti e in grado di comunicare con gli Dei, come testimoniano gli eventi mitici della Prima Era. Alcuni attribuiscono loro anche la creazione delle varie stirpi di draghi che popolarono in seguito il continente.
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