Il 19 febbraio di quest'anno pubblicavamo un'intervista esclusiva al musicista e cantante Marco Santilli Rossi, artista impegnato nella composizione di alcuni brani per la colonna sonora del videogioco "Eselmir e i cinque doni magici" (Stelex Software).
Oggi abbiamo il piacere di presentarvi un altro artista coinvolto nella creazione del soundtrack per il primo videogioco ispirato alla saga dei Pirin: stiamo parlando del trentaduenne luganese Filippo Zanoli, che per "Eselmir" si occuperà di pezzi unicamente strumentali dello score. Abbiamo già potuto ascoltare alcune anteprime dei brani e possiamo assicurarvi che il lavoro di Filippo saprà trasportarvi nell'avventura con toni ora epici e trionfali, ora soffusi e delicati...
D: Quando hai cominciato a suonare?
R: Ho iniziato col basso elettrico, mio strumento principale
ancora oggi, quando avevo 16 anni. Poi ho militato in una montagna di band
(tante che nemmeno me le ricordo tutte) suono ancora con molto piacere. Ho
instaurato un rapporto zen con la musica che mi piace molto, sono più sereno di
un tempo (ma non per questo stanco,cit) e questo mi permette di apprezzare di
più quello che faccio, lasciando fuori dai piedi le menate e vivendola in
maniera più armoniosa. La composizione fuori dalle "mura della
saletta" è subentrata solo in un secondo momento, mi piace pensare che il
me compositore sia nato a Bologna nel biennio in cui vi ho abitato, quella
città è veramente speciale.
D: Come definiresti il tuo stile?
R: Difficile dirlo, sono un compositore non formato. Quindi
lavoro perlopiù ad "orecchio", non so leggere la musica ma ho
comunque un po' di nozioni di armonia avendo suonato e raccattato un diploma
biennale. Leggo molto male. Per me è tutta una questione di suoni che ho in
testa, parto da lì e mi piace anche molto farmi stupire dagli strumenti che ho
in mano. Spesso parte tutto da lì, magari con un suono di tastiera che non ho
mai provato prima, o altro. Per Pirin ho voluto lasciare che i limiti mi
portassero all'estremo, ho composto e suonato praticamente tutto su dispositivi
mobile, volevo che l'avere meno mi portasse a fare il più possibile con il
resto.
D: A quali artisti ti ispiri?
R: Sono tantissimi, forse troppi. Per quanto riguarda i
videogiochi i miei due fari in assoluto (parlo di autori) sono Yuzo Koshiro ma
soprattutto Bobby Prince (che fece le colonne sonore di tutte le robe migliori
di id), la sua musica mi ha influenzato non solo per le colonne sonore
videoludche ma anche nell'approccio alla musica. Uno o due pezzi suoi sono
nella mia top 10 di canzoni preferite. Oltre a questi, tento di tenere la mente
aperta, per Elsemir le maggiori ispirazioni arrivano per le composizioni più
epiche da Joe Hisaishi e Nobuo Uematsu per le altre dal lavoro fatto da
Blizzard sul primo e l'ultimo Diablo (e anche il bellissimo Torchlight di
Runic), occhi e orecchio aperti anche sulla scena indie (Bastion, anche mi ha
aperto un mondo). Insomma, tutto è musica!
D: Tra le tue composizioni, c'è un pezzo che ti sta
particolarmente a cuore? Per quale motivo?
R: Penso "Enter Pirin" (uno dei brani sviluppati per il videogioco)
che ho composto come ideale tema d'entrata. Parte un po' come il tema di "Game of Thrones" con un violoncello solo e poi decolla. Mi ha molto emozionato
risentirla quando l'ho finita, ed è nata spontaneamente su di un treno
regionale italiano. È piaciuta anche ai Stelex e, con quella, mi sono portato a
casa "il lavoro". La linea di violoncello l'ho suonata su di un iPad.
Secondo me rappresenta bene l'approccio mio alla colonna sonora di Elsemir. Poi
da questa linea un po' più "composta" ho voluto distaccarmi per
concentrarmi sulla creazione di suoni più organici e ambientali. In questo
senso il trittico dei "Fireplace" composti in viaggio in Irlanda sul
mio iPhone sono altrettanto appaganti.
D: Come hai reagito alla proposta di lavorare alla colonna
sonora di un videogioco?
R: Ad essere sincero all'inizio mi sono un po' preoccupato, non
pensavo di essere veramente all'altezza. Poi mi sono lasciato andare ed è stato
naturale. Le mie preoccupazioni erano dettate dal fatto che ero un poco più
ferrato su composizioni elettroniche moderneggianti (diciamo anni '90?
diciamolo!) e non ero sicuro di poter reggere né l'orchestrazione, né l'uso
proprio di strumenti adatti per un gioco fantasy. Poi, invece, è andato tutto
bene. Puff!
D: Cosa ti affascina del mondo dei Pirin?
R: I fantasy mi piacciono molto, ma ho anche un approccio molto
critico nei loro confronti. Adoro le storie che raccontano ma non sempre mi è
facile apprezzare una storia fantastica se non ha quel qualcosa in più che la
faccia brillare, diciamo che non sono un fanboy del genere. Però amo molto
scrittori come Philip Pullmann, Andrzej Sapkowskie pure di autori di graphic
novel come Jeff Smith per me stanno comodamente alla pari con altri grandi
della letteratura "seria". Detto questo, di Pirin mi ha
particolarmente impressionato la cornice narrativa, veramente sagace ma anche
la vividezza della ricostruzione di un mondo che, come quello di Tolkien,
sembra esistere veramente anche se è stato "semplicemente" partorito
dall'immaginazione.
D: Nel romanzo "Le Memorie di Helewen" è scritto:
"Se non lo sai, ogni luogo ha una propria melodia, fatta dai suoni della
terra, del cielo, dell’acqua, e dalle creature che vi abitano". In quella
che è la tua esperienza musicale, quanto conta l'ascolto dei suoni della
natura, la "melodia del luoghi"?
R: È una domanda che mi faccio spesso in verità, penso sia una
delle chiavi per capire la musica, e non solo quella suonata anche quella
emessa e scambiata dagli uomini in ogni momento. I luoghi sono il posto in cui
siamo in un determinato momento, siamo noi in quel momento, non possono non
finire per influenzare composizioni o esecuzione.
D: Gli artwork del videogioco ti hanno aiutato in qualche
modo a trovare l'atmosfera giusta per la colonna sonora o cerchi ispirazione altrove?
R: Traggo ispirazione prevalentemente dagli artwork e dagli
screenshots, li prediligo ai video di gameplay perché mi permettono uno sforzo
immaginativo. Se li vedo in movimento è come se perdessero la magia. Con la
musica tento di animarli, a mio modo, se sono già animati non c'è gusto!
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